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Sono tanti e diversi i musei che il turista può scegliere di visitare in Sardegna, assecondando i propri desideri e gusti. Dal Museo archeologico nazionale di Cagliari con le collezioni del periodo prenuragico e nuragico, ma anche fenicie, puniche e romane, dal museo della vita e delle tradizioni popolari sarde di Nuoro,al Compendio Garibaldino di Caprera, uno dei musei più visitati in Italia.


Nel museo archeologico di Cagliari sotto la direzione della Soprintendenza Archeologica è stato infatti possibile ricostruire ed avere un quadro di insieme alle vicende insediative, dal Neolitico recente fino al Medioevo, che hanno segnato il paesaggio di un'ampia porzione del Campidano sudorientale di Cagliari.
Le sale del museo ospitano materiali che provengono da scavi riguardanti il periodo della preistoria sarda (necropoli di Anghelu Ruiu, Nuraghe Palmavera, Nuraghe Nieddu ecc.). Di tale periodo Si possono ammirare, le collane in osso, statuine stilizzate di tipo cicladico rappresentanti la dea madre e i tipici vasi tripodi e a cestello.
Tra i materiali di cultura nuragica si possono ammirare pregevoli bronzetti che testimoniano il livello raggiunto dagli artigiani del tempo. Sono presenti oggetti fenici, iscrizioni puniche, vasi di importazione greca e italiota, nonché buccheri di produzione etrusca (VII-VI secolo a. C.); inoltre una statua in stile egizio ritrovata a Sant’Antioco, statue marmoree romane di imperatori e divinità.

La Pinacoteca Nazionale di Cagliari si trova all'interno del complesso museale della Cittadella dei Musei. Il museo inglobato su tre livelli digradanti le antiche mura di epoca spagnola progettate dall'architetto Rocco Capellino ed ampliate da Giorgio e Jacopo Palearo Fratino nel XVII secolo.

Il primo nucleo della collezione pittorica si formò nel XIX secolo quando, a seguito delle leggi sulla soppressione degli enti ecclesiastici nel 1866 confluirono nel patrimonio dello Stato numerosi dipinti.
Il piano superiore del museo, quello d'ingresso, ospita opere del portoghese A. Pirez (1411 – 1434), del senese Carlo di Giovanni (1446), del catalano Joan Figuera (1455 – 1479), di Lorenzo Cavaro (doc. 1500 – 1518) e del Maestro di Olzai (inizi del XVI secolo).
Sono presenti i retabli, grandi pale d'altare costituite da tavole dipinte scompartite da una struttura architettonica in legno dorato, che costituiscono la parte più importante della raccolta pittorica.


I primi esempi retabli sono tipici della cultura tardo-gotica catalana, con una certa influenza fiamminga (J. Figura e R. Thomas, 1455; J. Mates, doc. 1391 - 1431.
Il maestro di Sanluri (primi XVI secolo) rivela invece influssi italiani. I retabli del XVI sec., prodotti soprattutto dalla bottega artigiana dei Cavaro, nel quartiere cagliaritano di Stampace, riflettono un'arte isolana attenta alla produzione rinascimentale e manierista italiana, ma sempre influenzata da un gusto ancora catalano-fiammingo.
Nel piano intermedio sono esposte tele del XVII - XVIII secolo, di provenienza varia, testimonianti una realtà sarda dominata da opere e artisti esterni rispetto alle produzioni pittoriche locali.
Nel piano inferiore sono esposte tele del. XX è rappresentato, , da opere di autori sardi che ritraggono soggetti di vita rurale (Dessy, Delitala, Ciusa Romagna, Cabras).
All'inizio del Novecento nuove acquisizioni e donazioni hanno arricchito la Pinacoteca di una raccolta etnografica ceramiche e armi, tessuti, arredi, gioielli, che viene esposta a rotazione.

Mentre a Nuoro si possono ammirare una serie di musei etnografici sulla cultura sarda.
Museo etnografico "Casa Montanaru” ha sede nella casa che fu di Antioco Casula, in arte Montanaru1878-1957), il maggiore poeta lirico in lingua sarda

L'esposizione documenta gli aspetti delle attività produttive locali ed è collocata su quattro piani.
Sala A: oggetti relativi alle attività del massaio-contadino, cantina, vinaio, pastore, foresta e segantino, ciabattino.
Sala B: attività del muratore, falegname, biccalinna, ferraio-maniscalco.
Sala C: tessitura e sartoria con esposizione di un antico telaio.
Sala D: cucina e panificazione.
Sala E: costumi desulesi, dalle vivaci tonalità del panno rosso, ricami in seta e tipica cuffia (su cuguddu). È inoltre possibile visitare lo studio-biblioteca ,con i circa 1500 volumi, del Montanaru, l'archivio ed l’ epistolario.

Uno dei musei più importanti per numero di visitatori della Sardegna è la Casa-Museo di Giuseppe Garibaldi si trova sull'isola di Caprera.
Per arrivare si può utilizzare la barca o con traghetti imbarcandosi da Palau che partano per giungere a La Maddalena.

Il complesso e' situato in un ambiente molto suggestivo per la sua ubicazione vicina al mare, con la e la tipica vegetazione mediterranea.
La visita parte dalla stalla dove si trovano gli attrezzi da lavoro e alcuni cimeli, testimonianza della sua passione per la terra. Nell'atrio della "casa bianca" sono presenti diverse armi e la carrozzella del Generale; nella camera da letto matrimoniale ci sono la scrivania e ritratti a matita alle pareti.
Si visita poi la camera di Clelia, e di Manlio, figlio della prima moglie.
Nella stanza dei cimeli sono raccolti gli oggetti personali, alle pareti del tinello si possono notare copie di dipinti famosi ed altre opere.

Nella "stanza della morte" si nota il letto rivolto verso la finestra da cui Garibaldi poteva intravedere la Corsica. Da qui si scende alla tomba di Garibaldi e al piccolo cimitero ove sono sepolte le figlie Anita e Rosa, accanto alle quali riposano Francesca Armosino, Teresita, Manlio e. Clelia.


In Sardegna sono presenti anche musei d’arte moderna e contemporanea, uno dei più interessanti è quello d'arte moderna "Albino Manca" dell'Ogliastra
Il museo, dedicato alla vicenda artistica di Albino Manca,custodisce la sua donazione di bronzi, marmi, dipinti, argenti e cere, crete, medaglie
Il Manca nacque a Tertenia nel 1898 e vi crebbe, rivelando precoci attitudini artistiche. Completò la formazione artistica nel 1926 presso l'Accademia di Belle Arti di Roma.
Nella capitale poté godere del mecenatismo dei conti Leopardi, realizzò in quegli anni numerosi ritratti di personalità (della duchessa delle Puglie in abito nuziale, di Mussolini ecc..) e realizzò bronzi di vario soggetto (" Fanciulla dormiente", "Busto di Vecchio"; "Venere dei Boschi"; "Danzatrici").
Nel 1938 lasciò Roma ed emigrò a New York, stabilendosi a Greenwich Village.
Superò i primi anni difficili, avendo finalmente modo di dimostrare il proprio talento. Fu chiamato a lavorare sia per i privati che pubblici, nella scultura miniaturistica e monumentale, nel cesello, nella medaglistica e nella ritrattistica.
Ottenne un grande riconoscimento vincendo il bando per il monumento ai caduti nell'Atlantico (East Coast War Memorial), con la gigantesca aquila di bronzo del Battery Park, sull'estrema punta di Manhattan
Un modellino in bronzo, di dimensioni ridotte, della stessa aquila, fu donato dall'artista a Tertenia e ne orna la piazza. nel 1969, l’artista realizzò il grande cancello di bronzo del Children Zoo, che disegna, nelle armoniose forme della fiaba, i tre regni della natura: l’aria,terra e mare.
Nel 1976 Albino Manca Morì a New York La salma tornò a Tertenia.

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