La provincia di Oristano (in sardo Provìntzia de Aristànis) è una provincia della Sardegna, istituita nel 1974. Affacciata ad ovest sul Mar di Sardegna, confina a nord con la Provincia di Sassari, ad est con la Provincia di Nuoro, a sud con le Province del Medio Campidano e di Cagliari.
La provincia conta 88 comuni, 167.971 abitanti, il 10,3% della popolazione sarda e si sviluppa per 3.040 km, cioè il 12,6% del territorio sardo.

Fanno parte del territorio provinciale lo Stagno de is Benas, il Lago Omodeo, lo Stagno di Cabras e lo Stagno di Santa Giusta.
Successivamente alla legge regionale n. 9 del 2001 e successive integrazioni, è stata istituita una nuova divisione del territorio della Regione Autonoma della Sardegna, che ha portato il numero delle province da quattro a otto.

La Provincia di Oristano ha acquisito 10 comuni dalla Provincia di Nuoro, e globalmente una popolazione di 15.000 abitanti ed una superficie di 410 kmq.

Numerose e grandiosi sono in tutta la provincia i resti archeologici delle civiltà succedutesi nei secoli.
Dai giacimenti di ossidiana del neolitico, "l'oro nero dell'antichità", alle grandiosi testimonianze della civiltà nuragica: nuraghi (Abbasanta, Losa), domus de janas (presso Ruinas, Villa S. Antonio, Asuni, Pompu, Morgongiori), menhir (presso Ruinas, Villa S. Antonio, Asuni, Mogorella), tombe dei giganti (presso Pompu, Usellus), templi a pozzo (Santa Cristina - Paulilatino, San Salvatore - Cabras).
Importanti sono le testimonianze storiche del periodo punico - romano: le rovine di Tharros, ricco porto e città punico - romana, in cui sono visibili i frammenti dell'acquedotto, due edifici termali, due templi punici e l'altare a toppe.
Le terme romane di Fordongianus, un enorme complesso realizzato tra il primo e il terzo secolo. Suggestivi anche i resti dei castelli di epoca giudicale: Barumele (presso Ales), Medusa (tra Asuni e Samugheo) e le torri di Mariano II e Portixedda (Oristano). Caratteristici esempi architettonici dei secoli successivi sono la chiesa di S. Francesco e l'Antiquarium Arborense, entrambi edifici neoclassici (Oristano).
Merita una visita il complesso di Santa Maria di Bonarcado, presente all'interno del paese di Bonarcado (Bonacattu). Consiste nel santuario di Bonacattu (VIII e IX sec.), nato sui resti di un edificio termale romano (II sec. d.C.), nella chiesa romanica di Santa Maria (XII sec.) e nei ruderi del monastero. Festa il 19 settembre.
La Basilica di Santa Maria della Neve a Cuglieri. Si trova nel colle Bàrdosu, cima più alta della cittadina, l'attuale costruzione interna della chiesa risale al XVIII secolo, qui viene mantenuta la statua della Madonna della Neve, risalente al XIV secolo, rinvenuta da dei pescatori cuglieritani nella baia di Santa Caterina di Pittinnuri, l'esterno risale al 1912.

Il territorio è attraversata dal fiume Tirso, principale corso d'acqua dell'isola, e con una conformazione prevalentemente pianeggiante e collinare la Provincia di Oristano ha visto concentrare le attività tradizionali nel settore agricolo e dell'allevamento, un settore che resta economicamente importante per la provincia di Oristano e che ne caratterizza anche il paesaggio.
Il pascolo occupa un posto preminente (52%), i boschi e gli stagni il 22%, il 6% è adibito a colture legnose, vite, ulivo, alberi da frutto e agrumi,
Un cenno guadagna l'allevamento del cavallo che nell'Oristanese accompagna diversi momenti della vita della sua gente.

I suoi 90 km di coste offrono spiagge e litorali integri dai toni caldi, degli arenili corallini, alle chiare tonalità quarzifere. Partendo da nord la costa si apre con la spiaggia di Porto Alabe, nella marina di Tresnuraghes, continuando segnaliamo le alte falesie basaltiche che si ricollegano ai rilievi del Montiferru: una muraglia nera, possente. A Santa Caterina il basalto cede il posto al calcare miocenico che struttura bianche scogliere, Su Riu, S'Archittu.
Ai litorali sono presenti numerosi stagni costieri e le lagune di diverse dimensioni, unite per lo più alla vasta penisola del Sinis, una delle aree naturalistiche più importanti del Mediterraneo.
Il Sinis presenta un paesaggio tipicamente desertico, caratterizzato da un possente sistema di dune e dalle depressioni degli stagni salmastri.
Importante per le sue zone umide è anche il tratto meridionale della costa della provincia, tra la periferia di Oristano e la valle di S. Giovanni. Si trovano qui gli stagni di S. Giusta, S'Ena Arrubia e Marceddì, il più grande della Sardegna, famoso per le prelibate arselle e per una stimata produzione ittica, si sviluppa per diversi chilometri sino al promontorio di Capo Frasca che distingue il confine con la provincia di Cagliari.
La consapevolezza dell'importanza della tutela delle risorse ambientali ha portato all’istituzione di diverse aree naturali protette.

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